I monumenti - Comune di Gatteo

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I Monumenti di Gatteo

 

IL CASTELLO MALATESTIANO
Via Garibaldi - Piazza Castello - Gatteo

 

Il castello di Gatteo sorge nel XIII secolo presumibilmente sul luogo di un preesistente accampamento romano. Nel corso dei secoli è soggetto a diverse trasformazioni. Ha una configurazione quasi quadrangolare ed è munito di una torre e cinque baluardi e circondato da una larga fossa, in origine sempre piena d'acqua, oltrepassabile con un ponte levatoio.
Nel lato orientale della cinta muraria si trova l'ingresso del castello, costituito da un arco a tutto sesto sormontato da una torre quadrata, il cassero, dove sono visibili le corsie per lo scorrimento delle travi che azionavano il ponte levatoio; e sulla sommità del cassero la seicentesca torre civica.
Nella seconda metà del '700 le mura, ad eccezione del lato orientale che conserva avanzi dei beccatelli e della muratura, vengono abbassate e di conseguenza la fossa circondante il castello completamente riempita di terra ed il ponte levatoio, unico accesso all'edificio, sostituito con un ponte in pietra.

 

ORATORIO DI SAN ROCCO
Via San Rocco - Gatteo

 

A questo Santo, che secondo la tradizione popolare debellò la peste, fu dedicata la costruzione, nel 1484, dell'Oratorio o Chiesetta a capanna di San Rocco, al cui interno ancora oggi sono presenti numerosi affreschi votivi che risalgono in parte al quattrocento ed altri al cinquecento, "frutto di artisti popolareschi, abili specialisti nell'esecuzione di pitture votive..".

 

 

AFFRESCHI DI SAN ROCCO 
presso l'Oratorio di San Rocco GATTEO

Si tratta di pitture votive legate ai periodi di pestilenza del 1435-36 e 1458-61 che risalgono ai secoli XV-XVI e rappresentano oltre a San Rocco e San Sebastiano, la Madonna con Bambino, Santa Lucia e la "Crocifissione con la Maddalena e le pie donne". 
I santi riportati negli affreschi sono:
- san Rocco, vestito da pellegrino che indica con la mano la coscia ulcerata da una piaga purulenta, oppure una ferita, come se ne fosse stata tratta una freccia;
- san Sebastiano, il quale trafitto dalle frecce vuol simboleggiare, metaforicamente, la scongiura del terribile morbo. Nella credenza popolare, riferita all'epoca degli affreschi, si voleva paragonare l'attacco della peste a quello delle frecce che si abbattono inaspettatamente sulle vittime ed il santo allontana dai suoi protetti "le frecce" della peste;
- san Cristoforo: secondo la credenza popolare bastava vedere la sua immagine per essere certi di non morire in giornata. "Guarda San Cristoforo e vai sicuro" si trova scritto in affreschi o statue;
- sant' Antonio Abate, san Martino, san Giorgio, san Gregorio Magno, San Giovanni Battista, santa Lucia, santa Caterina da Siena ed altri.
 
 

CAMPANILE DI SANT'ANTONIO ABATE
Via Don Ghinelli - Gatteo

 

 

Questo campanile rappresenta i resti di una delle più antiche chiese di Gatteo, costruita nel 1467 o forse prima e distrutta nel 1944. Annesso alla Chiesa vi era un ospedale poi divenuto congregazione di carità.
 

 

 

 

 

 

 

CHIESA DI SAN LORENZO MARTIRE
Piazza Fracassi-Poggi - Gatteo

 

sorge nel 1290 circa all'interno del complesso del Castello e diventa Chiesa Parrocchiale nel 1541. Viene traslata nel 1819 nella Chiesa della Madonna del Popolo, costruita nel 1576 per volere del marchese Fabrizio Guidi di Bagno e della moglie Laura Colonna, nella Piazza che fronteggia il Castello medievale e dove pare fosse ubicato un Sacello dedicato a S.Maria de Lacrimis utilizzato come rifugio dai Viandanti che attraversavano la fitta boscaglia circostante. Nel corso degli anni la Chiesa Parrocchiale di San Lorenzo ospita le salme di molti membri della famiglia Guidi di Bagno di Romagna: il marchese Ferdinando Guidi di Bagno, che morto a Mantova ordinò di essere sepolto nella Chiesa di Gatteo, Fabrizio Guidi di Bagno marchese di Montebello e conte di Cusercoli nel 1612, la moglie Laura Colonna marchesa di Montebello nel 1633, fondatrice nel 1614, in occasione della recente morte del marito, del Sacello di San Martino e donatrice di varie opere quali oro, pitture e paramenti sacerdotali in onore del Santo. In occasione di restauri le spoglie di questi e di tanti altri componenti della famiglia Guidi di Bagno vennero raccolte nel sarcofago del marchese Fabrizio nella cappella posta presso l'altare. Nel 1821 viene demolita la vecchia Chiesa di San Lorenzo all'interno del Castello e nel 1847 stessa sorte tocca al suo campanile. Nel 1868-1880 inizia l'ampliamento della Chiesa Parrocchiale con la costruzione delle cappelle laterali e nel 1917-1919 viene restaurata completamente la Chiesa con la riedificazione dell'abside e l'ingrandimento della navata.
Il 10 Agosto di ogni anno viene celebrata la FESTA DI SAN LORENZO patrono di Gatteo

 

Opere di recente restauro o realizzazione

 

Monumento ai Caduti Civili della Seconda Guerra Mondiale a S. Angelo di Gatteo
 
Inaugurato il 24 Aprile 2005 e realizzato nella zona antistante il Cimitero di S. Angelo dallo Studio Manzi e Zanotti Designers, il monumento vuole essere un inno alla vita, sottolineando altresì la fragilità di ogni dittatura e ogni regime totalitario. Le forme della scultura diventano segno visibile di questi concetti ed insieme ai colori, minimali e minimi, prendono significato e si materializzano in un volo di colombe verso l'alto. L'idea dell'Italia liberata è sintetizzata proprio in questo vortice verso l'alto, in questo movimento di colombe che dal basso parte e avvolge l'intero granitico pilastro. Un inno alla vita che esplode e che festeggia la libertà conquistata. La scelta, indubbiamente forte, del pilastro in mosaico nero rappresenta proprio questo "Golia" decapitato, segno di un crollo e di una caduta. E' proprio su questo concetto che si è voluto focalizzare il progetto per un monumento che ricordi la Liberazione d'Italia a Gatteo e la riconquista della libertà da parte del popolo italiano.
 

 

Monumento della Liberazione a Gatteo

 

Opera della scultrice Manuela Fanelli, inaugurata il 25 Aprile 2005 nell’ambito delle celebrazioni per il 60-esimo della Liberazione, il monumento, chiamato a simboleggiare la gioia per la Liberazione dalla dittatura e la pace riconquistata, di grande effetto e pregevole finitura, è il frutto di una scelta che ha coinvolto e unanimemente convinto tutta l’Amministrazione Comunale.
 
 

 

 

 

 

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