Accadrà - Il progetto di restauro e riqualificazione del Castello di Gatteo - Comune di Gatteo

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Accadrà - Il progetto di restauro e riqualificazione del Castello di Gatteo

 
Accadrà - Il progetto di restauro e riqualificazione del Castello di Gatteo

PRESENTATO NEL CORSO DEL CONVEGNO “ACCADRA'”, PROMOSSO DA ITALIA NOSTRA, IL PROGETTO DI RESTAURO E RIQUALIFICAZIONE DEL CASTELLO DI GATTEO

Sabato 11 settembre 2021 alle ore 17,00, nella corte interna del Castello di Gatteo, nel corso di un convegno dal titolo “Accadrà”, promosso dall’Associazione Italia Nostra sezione Vallate dell’Uso e Rubicone, è stato presentato il progetto di restauro del Castello e riqualificazione degli spazi interni e delle aree che lo circondano. Dopo il video-messaggio di saluto della presidente nazionale di Italia Nostra Ebe Giacometti, sono intervenuti Mara Bianchi coordinatrice del gruppo di progettazione, Linda Pettinelli e Luca Venturi progettisti delle opere architettoniche e strutturali, mentre un intervento finale sul tema “La nascita della Romagna” è stato affidato allo storico medievista Glauco Maria Cantarella .

Il progetto è frutto dell’accordo di coprogettazione stipulato nel 2020 con il Comune di Gatteo, a seguito dell’aggiudicazione da parte di Italia Nostra del bando riservato alle Associazioni che si proponessero per donare un progetto di riqualificazione del Castello alla città e fa seguito al convegno tenutosi nel 2015 dal titolo “E’ tempo che accada”, con il quale Italia Nostra, da sempre attenta a far conoscere al pubblico il territorio gatteese tramite le visite guidate e le iniziative periodicamente organizzate, già manifestava il suo impegno per il recupero e la valorizzazione di questo monumento che può a giusto titolo essere considerato un documento storico del territorio.

LA STORIA DEL CASTELLO DI GATTEO

Benché probabilmente un sito difeso dovesse già esistere in questo luogo, la storia del Castello di Gatteo è attestata solo a partire dal 1233, quando – costituitosi comune rurale – si sottomise al comune di Rimini per entrare, dopo pochi anni, in possesso dei Malatesti. Intorno alla metà del Trecento e per un periodo di vari decenni, Gatteo fece parte dei possessi della Santa Sede, per essere poi ripreso dai Malatesti nel 1430, ad opera di Sigismondo Pandolfo. Dal 1452 il castello tornò definitivamente a far parte dei possessi della Chiesa, che lo infeudò ai Guidi di Bagno.

Oggi della fortificazione rimane solo la cinta muraria con torre portaia, e il fossato ancora in parte integro; inoltre è rafforzata agli angoli da quattro torri di caratteristiche ed epoche diverse; sul lato di Nord è ancora visibile la torre rompitratta.

IL SUO RECUPERO DAGLI ANNI '80 AD OGGI

Negli anni ’80, il castello è stato fatto oggetto di un parziale intervento di recupero con una vera e propria ricostruzione che ha interessato la torre portaia, la torre di Sud-Ovest con le relative parti di cinta muraria. L’intervento di recupero oggi proposto da Italia Nostra sposa una filosofia completamente diversa, che è quella del “restauro conservativo”, con un approccio volto al riuso e alla conservazione, tutelando e tramandando il bene nel migliore stato possibile, nel rispetto dei principi di minimo intervento, reversibilità e compatibilità chimico-fisica. Gli interventi di integrazione nella cortina muraria, sia nella cinta che nelle Torri, saranno infatti limitati alle pure esigenze di carattere strutturale e solo quando veramente necessarie. La torre di Nord-Ovest nota come “Casina Manzi” verrà fatta oggetto di restauro e destinata a centro studi degli “Antonelli”, la famiglia di ingegneri militari al servizio della Spagna nel XVI secolo originari di Gatteo.

È inoltre prevista la valorizzazione della corte interna che sarà trasformata in un parco che riporterà i segni della presenza degli edifici così come attestata verso la fine dell’anno 1300 circa, confermata fra l’altro dalla campagna di indagini effettuate con rilevamento georadar e ancora in approfondimento con la Soprintendenza archeologica. Tra questi la Chiesa, una piazza col pozzo, il Palazzo Padronale e le abitazioni delle guardie; le scuderie, le botteghe, i vicoli acciottolati e le case degli abitanti, oltre ad un intero camminamento di ronda del quale esiste ancora chiara testimonianza nella Torre di Sud-Ovest.

Nella riproduzione si utilizzeranno tecniche già messe in capo in importanti siti archeologici. Non verranno tralasciati i percorsi per i visitatori, dotati di sedute ed illuminazione adatte. Il progetto prevede inoltre l’utilizzo di tecnologie multimediali che consentiranno di “vedere e vivere” il luogo com’era.

L’area immediatamente confinante col Castello verrà completamente riqualificata. Oltre al parcheggio in corso di realizzazione, prevista la creazione di un importante parco nell’area attualmente occupata dal campo sportivo. Il nuovo parco, collegato al castello, si svilupperà in continuità col parco interno per quanto riguarda la creazione dei percorsi, la scelta dei materiali e degli arredi urbani. Nel lato Nord è inoltre prevista la destinazione di parte dell’area ad arena all’aperto. Il recupero a verde del fossato che circonda il castello darà luogo ad una nuova e maggiore visibilità, restituendo la dovuta importanza al “documento” storico, che inserito in un contesto di continuità, potrà rappresentare una piacevole passeggiata nel tempo e nel verde per i visitatori, ed un contenitore per manifestazioni ed eventi.


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